Il WRI/WBCSD1 ha invitato gli stakeholder a esprimersi sui potenziali aggiornamenti degli standard definiti dal protocollo GHG, che oggi sono la base per contabilizzare le emissioni di carbonio a livello aziendale. In qualità di asset manager ci relazioniamo continuamente con clienti che hanno definito determinati obiettivi climatici e siamo pertanto grandi fautori di questo momento di riflessione, ritenendo che vi siano aree di miglioramento in grado di incrementare notevolmente la qualità dei dati sui gas serra.

La consultazione riguarda i seguenti standard:

Standard e consultazioni Sintesi
Contabilità aziendale e standard di rendicontazione Utilizzato da aziende e da altre organizzazioni per la stesura di un inventario delle emissioni di gas serra.
Guida Scope 2 In relazione alle metodologie e alle linee guida per il calcolo delle emissioni associate all'uso dell'energia elettrica e del calore acquistati.
Standard della catena del valore aziendale (Scope 3) e guida al calcolo delle emissioni Scope 3. In relazione alle metodologie e alle linee guida per il calcolo delle emissioni delle catene di fornitura.
Approcci contabili basati sul mercato Rappresenta una gamma di metodologie che considerano l'uso di strumenti del mercato quali i Renewable Energy Certificates e le compensazioni.

Questi standard hanno costituito il fondamento critico per gli stakeholder in termini di misurazione e gestione delle emissioni di gas serra. In qualità di consumatori di dati sulle emissioni aziendali, cerchiamo di misurare e gestire l'esposizione alle emissioni dei nostri investimenti. abrdn inoltre calcola direttamente le emissioni dei propri portafogli di beni reali e calcola e rendiconta le proprie emissioni operative aziendali2.

Sebbene il protocollo GHG sia stato fondamentale per migliorare i dati riguardanti le emissioni di gas serra, permangono punti deboli che lasciano eccessivo spazio per manipolazioni e incoerenze:

1. Gestione delle problematiche riguardo alla coerenza

Prima di calcolare le emissioni, un'azienda deve innanzitutto definire un cosiddetto confine organizzativo, ovvero disegnare efficacemente il confine entro il quale verranno misurati e raccolti i dati sul carbonio. Attualmente, le aziende possono scegliere fra tre metodologie:

  • Quota di capitale: un'azienda conteggia le emissioni di gas serra delle proprie attività in base alle quote di capitale che possiede nell'attività.
  • Controllo finanziario: l'azienda ha il controllo finanziario se può indirizzare le politiche finanziarie e gestionali dell'asset in modo da trarne benefici economici.
  • Controllo operativo: l'azienda ha il controllo operativo su un'attività se dispone della piena autorità di implementazione delle relative politiche operative.

Ciò può determinare risultati notevolmente diversi. Per esempio, secondo l'approccio del controllo operativo, un'azienda contabilizza il 100% delle emissioni associate a ogni asset in gestione, a prescindere dalla proprietà dell'asset. Un'altra azienda può possedere l'80% del capitale degli asset e adottare l'approccio delle quote di capitale, contabilizzando quindi l'80% delle emissioni. Qui si osservano emissioni che sono state conteggiate due volte. Ciò può avvenire anche al contrario, laddove le emissioni non vengono contabilizzate a causa della diversità delle metodologie.

L'adozione di approcci multipli introduce numerosi problemi per gli investitori che intendono utilizzare i dati sulle emissioni.

  1. Rischio finanziario: in qualità di investitori, le emissioni di carbonio ci riguardano in quanto rischio finanziario (per ex. nel caso di carbon tax o per il mercato del carbonio), di conseguenza risulta cruciale che la metodologia di contabilizzazione rifletta il potenziale di rischio finanziario. Ad esempio, secondo l'Emissions Trading Scheme dell'UE, che regola il sistema di scambio delle emissioni, è l'operatore di un impianto regolamentato a dover restituire le quote di carbonio3.
  2. Comparabilità: non è possibile confrontare accuratamente le emissioni di due aziende che adottano approcci diversi.
  3. Conteggio doppio e nessun conteggio: se due o più aziende detengono interessi nel medesimo asset, ma utilizzano metodologie diverse, le emissioni di tale asset potrebbero essere conteggiate due volte o non conteggiate affatto.

Sebbene la norma non favorisca esplicitamente un singolo approccio, esortiamo il protocollo GHG ad adoperarsi in favore di un singolo metodo costante. Riteniamo che un confronto con gli enti di regolamentazione sia necessario per allineare al meglio la politica sul clima e le metodologie di contabilizzazione delle emissioni.

2. Preoccupazioni riguardo ai metodi basati sul mercato

Attualmente lo standard per quanto riguarda il protocollo GHG per le emissioni Scope 2 ammette metodi basati sul mercato e basati sulla posizione. Per catturare le emissioni atmosferiche nel mondo reale, il metodo basato sulla posizione è chiaramente superiore. Per contro, i metodi basati sul mercato lasciano spazio alla contabilità creativa.

Le insidie dei metodi basati sul mercato sono abbondantemente documentate nella letteratura accademica4, 5, 6. In caso di abuso, questi metodi consentono alle aziende di sgonfiare artificialmente le emissioni, spesso a scapito della decarbonizzazione nel mondo reale. Ciò si ottiene spesso mediante l'uso dei certificati sulle energie rinnovabili (REC). Vi sono diversi problemi legati all'uso dei REC, tra cui il più rilevante è il concetto di addizionalità. Perché i REC risultino addizionali, il certificato deve innescare investimenti nella generazione di energia rinnovabile che altrimenti non si sarebbero verificati. È più probabile che ciò si ottenga con accordi di acquisto di energia (PPA) invece che con i REC7.

A prescindere all'acquisto di un REC o di un PPA da parte di un'azienda, l'erogazione fisica dell'energia elettrica a tale azienda di fatto non cambia. Sebbene un'azienda non abbia il controllo della fonte dell'energia elettrica fisicamente erogata, ha il controllo sulle misure di efficienza energetica che hanno un impatto nel mondo reale ed emergono solamente secondo il metodo basato sulla posizione.

Siamo fortemente favorevoli al fatto che il protocollo GHG renda obbligatori metodi basati sulla posizione, lasciando opzionali i metodi basati sul mercato.

Conclusioni

Accogliamo molto favorevolmente e lodiamo l'impegno del WRI/WBCSD nel consultare gli stakeholder circa gli aggiornamenti al protocollo GHG. Per quanto tale standard sia stato estremamente importante finora, è importante procedere a ulteriori miglioramenti. Desideriamo sottolineare l'importanza della trasparenza e della semplificazione laddove possibile, per accertare che gli standard producano le metodologie più credibili sia per i produttori sia per gli utilizzatori dei dati sui gas serra.

  1. World Resources Institute (WRI) e World Business Council for Sustainable Development (WBCSD).
  2. https://www.abrdn.com/docs?editionId=afb53552-b713-47a1-888b-ef5edb35b776.
  3. Greenhouse gas emission allowance trading system (europa.eu).Opens in new window
  4. Creative accounting: A critical perspective on the market-based method for reporting purchased electricity (scope 2) emissions – ScienceDirect.Opens in new window
  5. Renewable energy certificates allow companies to overstate their emission reductions | Nature Climate Change.
  6. Renewable energy certificates threaten the integrity of corporate science-based targets | Nature Climate Change.Opens in new window
  7. I progetti che riguardano le energie rinnovabili richiedono spesso PPA in atto per ricevere finanziamenti dagli investitori, il che li rende importanti per la messa in linea di progetti legati alle rinnovabili.