La COP28, in corso in questi giorni, è ospitata dagli Emirati Arabi Uniti, una nazione ricca di combustibili fossili, ed è presieduta dal presidente designato, Sultan Al Jaber, CEO della Abu Dhabi National Oil Company. Al Jaber ha sottolineato che una riduzione graduale dei combustibili fossili sarà fondamentale (da notare come non abbia parlato di eliminazione) e ha intenzione di annunciare un'alleanza globale per la decarbonizzazione del settore energetico. Mentre il vertice si concentra sulle emissioni operative più che su quelle relative ai prodotti dell'Oil & Gas – nonostante questi ultimi abbiano un impatto significativo sia sulle emissioni che sugli obiettivi climatici delle Nazioni Unite – incombe sulla COP un'importante domanda: le tecnologie alternative possono aiutare una transizione credibile nel settore dell'Oil & Gas?

Ridurre la domanda di petrolio e gas

Per raggiungere l'obiettivo delle Nazioni Unite di un riscaldamento globale non superiore a 1,5 °C entro il 2050, dobbiamo ridurre la domanda di petrolio e gas. Man mano che i consumatori si spostano verso alternative più pulite, i produttori di energia devono adottare tecnologie concorrenti, se vogliono mantenere la loro quota di mercato.

Diverse compagnie dell'Oil & Gas stanno già provando a ridurre le loro emissioni operative, come le perdite di metano e il flaring. Un piano di transizione efficace, tuttavia, deve affrontare anche il modo in cui vengono utilizzati i prodotti dell'Oil & Gas, ad esempio nei trasporti a lungo raggio, nel comparto chimico e nelle costruzioni. Circa il 75% delle emissioni di petrolio e gas proviene dall'uso di prodotti a base di combustibili fossili. Il Grafico 1 mostra che il trasporto su strada (in particolare le automobili) rappresenta oltre un quarto della domanda relativa a un barile di petrolio.

Opzioni per l'industria dell'Oil & Gas

Opzioni per l'industria dell'Oil & Gas

Mentre i settori dell'energia elettrica e dei trasporti su strada proseguono nel loro percorso verso l'azzeramento delle emissioni nette, i settori industriale e della produzione energetica in generale registrano dei ritardi. Sebbene non esistano soluzioni magiche, quattro tecnologie possono aiutare il settore energetico ad allontanarsi dalla produzione di petrolio e gas.

  • Cattura e stoccaggio del carbonio

    Quello della cattura e stoccaggio del carbonio (Carbon Capture and Storage o CCS) è un processo in cui l'anidride carbonica (CO2) generata dai processi industriali o dalla produzione energetica viene raccolta e immagazzinata nel sottosuolo. In questo modo, la CO2 non viene rilasciata nell'atmosfera. Gli investimenti finalizzati a migliorare la portata e le capacità della CCS sono essenziali e offrono diverse opportunità per il settore energetico. Se, però, da un lato abbiamo un potenziale di crescita e luoghi adatti per ampliare la CCS, dall'altro esistono dei limiti. La CCS, ad esempio, può essere utilizzata solo in presenza di elevate concentrazioni di emissioni di CO2 (come nei distretti industriali). Le industrie devono inoltre essere vicine agli impianti di stoccaggio di CO2, in modo da ridurne il trasporto. La CCS non può infine essere utilizzata per catturare le emissioni generate dai trasporti (che rappresentano oltre il 50% della domanda di petrolio e gas) o dagli edifici.
  • Elettrificazione diretta

    L'elettrificazione diretta si riferisce alle compagnie del settore Oil & Gas che producono elettricità, anziché combustibili fossili. Nel 2022, queste aziende hanno registrato profitti record, mentre il settore delle energie rinnovabili ha dovuto affrontare costi di produzione crescenti. Ciò ha portato alcune aziende del settore Oil & Gas a distogliere l'attenzione dalle risorse rinnovabili, indebolendo, conseguentemente, le opportunità economiche derivanti dal passaggio ai mercati del solare e dell'eolico.

    L'elettricità prodotta da fonti rinnovabili continua, tuttavia, a essere centrale per i progetti di crescita a lungo termine. Sebbene l'industria dell'Oil & Gas produca e trasporti materie prime, normalmente non genera elettricità né compete con le utility elettriche. A nostro avviso, questo settore deve innovare e generare elettricità per creare rendimenti competitivi.

  • Idrogeno

    L'idrogeno può fornire una fonte alternativa di carburante molecolare per il trasporto a lungo raggio e i processi chimici nel settore industriale. Al momento, tuttavia, l'idrogeno equivale ad appena il 3% della produzione di combustibili fossili. La sua produzione, inoltre, è ad alta intensità di carbonio e deriva dal gas naturale (noto come idrogeno grigio). Non deriva da fonti rinnovabili (note come idrogeno green o idrogeno a basse emissioni di carbonio) o da CCS (noto come idrogeno blu).

    La maggior parte dell’attuale gasdotto di idrogeno a basse emissioni di carbonio è ancora destinato alla produzione di ammoniaca, non a nuovi mercati, come il trasporto a lungo raggio. È probabile che l'uso dell'idrogeno nella produzione di ferro e acciaio sia un segmento in crescita, ma, per il riscaldamento e i trasporti, l'idrogeno dovrà affrontare la forte concorrenza dell'elettrificazione diretta.

    Il mercato dell'idrogeno è inoltre molto affollato. Tra i competitor vi sono servizi elettrici, imprese di costruzione e ingegneria e alcune aziende del comparto industriale. Ciò significa che le aziende petrolifere e del gas sono coinvolte solo nel 19% dei nuovi progetti. L'idrogeno ha un ruolo importante da svolgere nella transizione, ma gli investitori si aspettano innovazione in segmenti emergenti del mercato.

  • Biocarburanti
    I biocarburanti sono prodotti dalla biomassa, come i rifiuti animali o il materiale vegetale. Il biodiesel, ad esempio, può essere una soluzione in grado di mitigare le emissioni del trasporto su strada, marittimo e aereo. L'approvvigionamento sostenibile di materie prime rappresenta tuttavia un grave limite alla crescita. Al momento, sono necessari circa 161 miliardi di litri di biocarburanti per produrre circa l'1% dell'energia ottenibile da petrolio e gas. Ciò dipende dal fatto che i terreni agricoli disponibili per la produzione di biocarburanti sono solo il 7-8%. In alcune aree, questo porta a difficoltà in termini di spazio e scalabilità, data la concorrenza dei terreni dedicati all'agricoltura tradizionale. Utilizzare più terra per la produzione di biocarburanti può inoltre influire sui prezzi dei prodotti alimentari.

Considerazioni finali

La COP28 di quest'anno si occupa delle tecnologie e delle politiche che contribuiranno a trasformare il settore energetico. Un presidente designato proveniente dal settore rappresenta un'opportunità unica per vedere progressi concreti verso l'eliminazione (o, per lo meno, la riduzione) dei combustibili fossili non abbattuti. Per affrontare questo problema, ci si deve concentrare sulla diminuzione della domanda di petrolio e gas e fissare obiettivi per la riduzione dei prodotti derivanti dall'industria dell'Oil & Gas.

Poiché l’elettrificazione costituisce una quota sempre maggiore del sistema energetico, le compagnie del settore Oil & Gas rischiano di perdere quote di mercato. Gli investitori cercheranno piani di transizione credibili che affrontino esplicitamente questo rischio. Cercheranno strategie chiare relative alle quattro tecnologie in grado di contribuire a ridurre le emissioni. In questo modo, sosterrebbero anche l'ambizione a lungo termine delle Nazioni Unite di azzerare le emissioni nette.