Quasi un secolo fa veniva inventato il primo fondo comune di investimento moderno, che ha rivoluzionato il mondo della finanza. Questa tipologia di fondo ha reso possibile l'investimento in una gran varietà di titoli, a vantaggio sia dei privati che delle istituzioni.

Tuttavia, da allora, non è cambiato molto nella struttura del semplice fondo comune di investimento che è stato oggetto di un processo di rinnovamento piuttosto limitato, nonostante l’introduzione di una maggiore governance e supervisione e di un maggior numero di procedure e requisiti documentali. Ciò ha comportato un aumento degli attriti a livello operativo e dei costi per l’investitore finale.

Inoltre, sebbene la gamma di opportunità di investimento sia molto più ampia oggi, vi è una grossa differenza tra le opportunità disponibili per i grandi investitori e quelle disponibili per i più piccoli.

La tecnologia DLT (Distributed Ledger Technology o tecnologia a ledger distribuito) può cambiare le cose.

Modelli operativi

Il tipico modello operativo dei fondi richiede il coinvolgimento di numerosi fornitori di servizi terzi: amministratori, depositari, revisori dei conti, agenti di trasferimento e custodi.

Anche laddove alcuni di questi servizi possano essere erogati dalla stessa azienda (ad esempio, amministrazione e deposito), in genere vengono gestiti da attività separate, pertanto ciascuna entità mantiene il proprio ledger, o registro, privato.

Più ledger privati complicano la questione della compatibilità, il che significa che spesso è necessario l’intervento umano per consentire la necessaria riconciliazione tra questi registri.

Poiché gli operatori responsabili dei ledger, ossia i fornitori di servizi per i fondi, hanno modalità di registrazione dei dati personalizzate, il processo di riconciliazione richiede più tempo e può essere ancora più lungo in caso di discrepanze nelle registrazioni.

Ne conseguono tempi di elaborazione dei dati più lunghi, il che significa che attività quali la pubblicazione dei prezzi dei fondi e dei bilanci certificati richiedono più tempo. Maggiore è il lavoro necessario per eseguire questi servizi, maggiore è il costo per il fondo (e, in ultima analisi, per l’investitore).

Tuttavia, tutti questi modelli operativi potrebbero, invece, esistere su un unico ledger. I dati dell’amministratore, del depositario e del custode potrebbero essere conservati come registrazioni di transazioni relative ai token di quote dei fondi.

Il ruolo del revisore nella riconciliazione delle registrazioni presso il depositario e il custode potrebbe essere sostituito da un contratto smart, ossia un programma informatico che esegue una transazione quando vengono soddisfatti i criteri specificati. I dati finanziari di cui l’amministratore necessita per generare i bilanci certificati potrebbero essere raccolti in un altro contratto smart in tempo reale.

Tutto ciò riduce potenzialmente i tempi di elaborazione dei dati, con conseguente accelerazione della pubblicazione dei prezzi dei fondi e delle relazioni. Inoltre, a seguito dell’eliminazione di una grande quantità di oneri operativi, i costi di gestione si ridurranno.

Tokenizzazione

Se da un lato l’universo degli asset investibili si è ampliato rapidamente negli ultimi decenni, dall’altro lato il divario tra ciò che è disponibile per gli investitori più grandi e ciò che è disponibile per quelli più piccoli si è progressivamente allargato.

Gli investitori più grandi in genere sono in grado di prendere in considerazione opportunità di investimento che richiedono capitali maggiori e meno liquidi, come i mercati privati. Questi tipi di investimenti alternativi possono generare un rendimento differenziato rispetto ai mercati pubblici, offrendo diversificazione all'interno del portafoglio.

Detto questo, gli investitori più piccoli, compresi gli investitori istituzionali di dimensioni minori, spesso non sono in grado di accedere alle stesse opportunità. Ne consegue un portafoglio meno diversificato e con un livello di correlazione fra azioni e obbligazioni globali più elevato.

È qui che entra in gioco la tecnologia DLT. Gli asset possono essere rappresentati su un registro distribuito (distributed ledger) sotto forma di token, consentendo loro di essere facilmente frazionalizzati, vale a dire suddivisi in unità più piccole (vedi Grafico 1).

Grafico 1: I vantaggi della tokenizzazione per gli investitori

Fonte: abrdn, ottobre 2023.

In questo modo, possiamo prendere un asset del private equity del valore di 100 milioni di USD, "tokenizzarlo" e trasformarlo in 100 milioni di token da 1 dollaro. Questi token possono poi essere quotati su una borsa valori digitale regolamentata ed essere scambiati su un mercato secondario.

Così facendo, l’investimento minimo è ora accessibile anche agli investitori più piccoli, mentre il mercato secondario crea liquidità.

Questo processo può essere replicato con altri veicoli d'investimento come fondi, obbligazioni, azioni e qualsiasi altro asset che possa essere tenuto in custodia, compresi asset alternativi di nicchia, come vini e opere d’arte.

Pertanto, il panorama degli investimenti va incontro a una reale democratizzazione, offrendo agli investitori più piccoli le stesse opportunità a disposizione di quelli più grandi.

Inoltre, gli investitori più grandi, che sono i proprietari degli asset originali, beneficiano di una maggiore liquidità, che consente loro di pensare in modo diverso al profilo di liquidità del loro portafoglio. Tali investitori hanno anche la capacità di creare ulteriore valore attraverso il frazionamento dei propri asset, che probabilmente frutteranno un premio.

Considerazioni finali

L’adozione della DLT nel settore dei fondi comuni di investimento ha il potenziale per rivoluzionare le modalità di gestione dei fondi e della relativa accessibilità da parte degli investitori.

Semplificando i modelli operativi esistenti e consentendo la tokenizzazione, la DLT può contribuire a ridurre i costi operativi, aumentare l’efficienza nell’elaborazione dei dati e democratizzare il panorama d’investimento fornendo l’accesso a una gamma più ampia di asset per tutti gli investitori, indipendentemente dalle loro dimensioni.

Se guardiamo al futuro, è fondamentale che gli stakeholder del settore collaborino e adottino questi progressi tecnologici, affrontando al contempo le sfide normative e di attuazione che potrebbero emergere.

In tal modo, possono contribuire a garantire che i vantaggi della DLT siano pienamente realizzati, creando in definitiva un ecosistema di investimento più inclusivo ed efficiente che soddisfi le esigenze di tutti gli investitori.

Il settore dei fondi comuni di investimento ha fatto molta strada dal suo esordio quasi un secolo fa e grazie alla potenza della tecnologia DLT a sua disposizione è pronto per l’integrazione di innovazioni e progressi ancora maggiori negli anni a venire.