Ciononostante, le azioni dei mercati emergenti rimangono sottorappresentate negli indici globali in termini di capitalizzazione di mercato. Molti investitori sottopesano strutturalmente i titoli dei mercati emergenti per via delle composizioni degli indici e di una maggiore propensione verso i mercati nazionali. È inoltre diffusa la convinzione che i mercati emergenti siano un'asset class rischiosa, in particolare le small cap, che raramente figurano nei portafogli degli asset allocator.
Riteniamo che gli investitori che trascurano le small cap dei mercati emergenti stiano perdendo un'occasione. Qui vi spieghiamo il perché.
Mercati emergenti a un punto di svolta
Le azioni dei mercati emergenti (EM), in particolare le small cap, offrono diversificazione rispetto ai mercati sviluppati (DM). Questi ultimi sono fortemente sbilanciati verso l'economia statunitense e verso una fascia sempre più ristretta di titoli tecnologici.
Nell'ultimo decennio, gli utili statunitensi hanno trainato la sovraperformance dei mercati sviluppati. Crediamo che questa circostanza stia per cambiare poiché iniziamo a registrare segnali di declino dell'economia USA. Allo stesso tempo, le economie dei mercati emergenti e i mercati dei capitali si trovano a un punto di svolta sia a livello macroeconomico che micro: dopo 10 anni di sottoperformance, nuovi fattori stanno rivitalizzando i mercati azionari.
Un'area da evidenziare è la spesa in conto capitale globale (capex). Una parte sostanziale di questa spesa è destinata all'acquisto di beni tangibili prodotti dai paesi emergenti, tra cui chip per computer e motori per auto. Dopo anni di sotto investimenti, la spesa in conto capitale è destinata ad aumentare. Ciò sarà guidato dal nearshoring, dalla transizione green e dalla rivoluzione tecnologica.
I mercati emergenti appaiono relativamente interessanti anche da un punto di vista macroeconomico. Negli Stati Uniti, anni di politiche non ortodosse hanno prodotto un rapporto debito/PIL pari a uno spaventoso 112%, rispetto al 65% dei mercati emergenti. Nel mondo corporate, il rapporto debito/capitale netto degli Stati Uniti è pari al 77%, mentre nei mercati emergenti al 24% (2). Molte aziende statunitensi hanno utilizzato questo debito per finanziare il riacquisto di azioni, contribuendo così a sostenere la performance dei mercati finanziari nell'ultimo decennio. Non è chiaro cosa trainerà la performance USA in futuro.
I mercati emergenti, al contrario, hanno registrato un periodo prolungato di disciplina fiscale e tassi reali elevati. I bilanci delle aziende sono solidi e l'inflazione è sotto controllo in molte nazioni. In particolare, le banche centrali dei mercati emergenti sono pronte a tagliare i tassi prima delle loro controparti dei mercati sviluppati. Brasile e Cile hanno già iniziato.
Insieme, riteniamo che questi fattori divergenti porranno fine a un decennio di costante forza del mercato USA e stimoleranno un marcato aumento degli utili dei paesi emergenti.
Perché considerare le small cap dei mercati emergenti
L'ampio universo delle small cap dei mercati emergenti conta oltre 2.500 aziende con una capitalizzazione di mercato inferiore a USD 5 mld (3), ovvero quasi il doppio delle aziende presenti nell'indice MSCI EM Large Cap. Le small cap sono inoltre maggiormente diversificate per settore e paese. Ciononostante, secondo eVestment, rappresentano solo l'1% delle allocazioni totali degli investitori. Perché, dunque, prendere in considerazione un'allocazione in small cap?
Potenziale di sovraperformance
Tabella 1 – Ottimo track record a lungo termine
Grafico 1 - Potenziale di sovraperformance
Fonte: Bloomberg, gennaio 2024.
Come mostrano il Grafico 1 e la Tabella 1, le small cap dei mercati emergenti vantano un ottimo track record a lungo termine, sovraperformando le large cap dei mercati emergenti, le small cap globali e numerosi mercati sviluppati. A partire dal 2021, hanno generato un rendimento doppio rispetto alle large cap EM. Sebbene le performance passate non garantiscano i rendimenti futuri, riteniamo che i venti economici favorevoli destinati a soffiare sui mercati emergenti continueranno a sostenere questa sovraperformance.
Riduzione del rischio
È opinione diffusa che le small cap dei mercati emergenti siano altamente volatili. Questo universo, tuttavia, è caratterizzato da una volatilità inferiore rispetto alle small cap dei mercati sviluppati e ad altre regioni (4).
Grafico 2 - Volatilità realizzata a 3 anni
Fonte: abrdn, ottobre 2023.
Questo è comprensibile. A livello globale, il possesso di azioni small cap dei mercati emergenti è basso e l'accesso al mercato è relativamente difficile. Inoltre vanno prese in considerazione le ponderazioni degli indici. I primi 10 titoli large cap rappresentano il 23,2% dell'indice EM Large Cap, rispetto al 3,2% delle prime 10 small cap (5). Di conseguenza, l'indice Small Cap è più resiliente alle oscillazioni della liquidità globale.
Vantaggi della diversificazione
Per quanto riguarda le ponderazioni per paese, mentre la Cina domina l'indice MSCI EM, l'India occupa un posto di rilievo nell'indice Small Cap. Con la Cina e gli Stati Uniti ai ferri corti, l'India sta beneficiando del cambiamento delle catene di fornitura e dei rinnovati investimenti interni. Ciò crea buone opportunità a lungo termine con un minor rischio geopolitico. A livello settoriale, i titoli finanziari costituiscono un'ampia porzione dell'indice EM Large Cap. Al contrario, le società industriali e immobiliari hanno le maggiori ponderazioni dell'indice Small Cap. È probabile che questi settori beneficino dell'aumento della spesa in conto capitale.
L'esposizione alle small cap EM aiuta gli investitori in large cap dei mercati emergenti a diversificare i propri portafogli e a distribuire il rischio tra vari settori e livelli di capitalizzazione di mercato. Per gli investitori in small cap globali, le small cap dei mercati emergenti offrono un'esposizione a mercati in rapida crescita come India, Taiwan e Corea del Sud.
Grafico 3 – Ponderazioni per paese dell'indice MSCI EM SC
Fonte: MSCI, settembre 2023.
Principali driver dei mercati emergenti
Diverse tematiche strutturali stanno stimolando le small cap EM. In particolare, il fenomeno del nearshoring porta le aziende a spostare le loro catene di fornitura, avvicinandole ai consumatori finali. Ad esempio, sempre più aziende statunitensi stanno spostando la loro operatività dalla Cina al Messico, un trend che avvantaggia gli operatori più piccoli, come la società di sviluppo immobiliare Vesta. Questa società immobiliare prevede infatti di registrare una crescita a due cifre nei prossimi tre anni grazie alla vendita di magazzini industriali ad aziende USA.
Anche la rivoluzione tecnologica sta spingendo gli utili dei mercati emergenti. I nomi delle large cap, come il produttore di chip TSMC, sono ben noti, ma vi sono in aggiunta numerose small cap con competenze di nicchia e di livello mondiale. Alchip, ad esempio, progetta i circuiti essenziali che alimentano i computer ad alte prestazioni necessari per far funzionare le piattaforme AI come ChatGPT.
Al fine di contrastare gli effetti del cambiamento climatico, settori vecchi e nuovi stanno subendo trasformazioni epocali. Molte small cap EM sono in prima linea in importanti segmenti, compresi quelli dei veicoli elettrici e della cattura del carbonio. Un nome da evidenziare è KSOE, il più grande costruttore navale al mondo per capacità nonché leader nel green shipping. Il suo futuro appare luminoso, poiché le normative costringono le compagnie di navigazione a ridurre le emissioni e a utilizzare sistemi a propulsione alternativi in cui KSOE è specializzata. La cinese ZS Driveline è un altro nome importante in ambito di transizione green. Occupandosi di componenti per veicoli, l'azienda svolge infatti un ruolo chiave nella catena di fornitura dei veicoli elettrici, con una quota del 70% del mercato cinese nel segmento urbano (veicoli più piccoli e per brevi distanze che sfruttano le sovvenzioni governative).
Le small cap sono infine esposte alla classe media dei mercati emergenti, in rapida crescita e sempre più ricca. Si tratta di una classe che dispone di capacità di spesa da impiegare in proprietà immobiliari e consumi. Tra i potenziali beneficiari c'è Prestige Estates, società che aiuta a soddisfare la domanda di alloggi nelle città in espansione dell'India. È importante sottolineare che le small cap dei mercati emergenti offrono un'esposizione unica a queste tematiche, contrariamente agli indici orientati alle large cap.
Considerazioni finali
Dopo un decennio di sottoperformance, crediamo che sia arrivato il momento della riscossa per le azioni dei mercati emergenti. Il panorama economico sta migliorando e il confronto con i mercati sviluppati appare favorevole. I mercati emergenti sono anche in prima linea nelle principali tematiche che plasmeranno il futuro, dalla transizione green alla rivoluzione tecnologica. Le small cap dei mercati emergenti offrono un'esposizione unica a tali temi, assenti negli indici che includono large cap.
Naturalmente, non tutte le aziende sono uguali, quindi, quando si guarda agli investimenti nelle small cap EM, consigliamo un approccio attivo. In questo universo, le informazioni societarie possono essere frammentarie o di bassa qualità. Un quinto delle aziende non è presa in considerazione o è coperta da un solo analista di vendita. Chi investe e opera sul campo, come noi, può aiutare a superare questo problema. Ecco perché, in abrdn, abbiamo oltre 50 specialisti degli investimenti azionari dei mercati emergenti con sede in sette uffici, da San Paolo a Shanghai, che forniscono il tipo di informazioni di prima mano che riteniamo possano aiutarci a esplorare efficacemente questa affascinante asset class.
Le aziende sono selezionate solo a scopo illustrativo per dimostrare lo stile di gestione degli investimenti descritto nel presente documento e non come raccomandazione di investimento o indicazione di performance future. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.
MSCI
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- abrdn, MSCI, eVestment, FMI in termini di PPA, 31 dicembre 2022.
- BIS, Jefferies, dicembre 2022.
- Bloomberg, novembre 2023.
- La volatilità realizzata si riferisce alla misura delle fluttuazioni dei prezzi di uno strumento finanziario, come azioni, obbligazioni o valute, in un determinato periodo. Viene calcolata utilizzando i dati storici dei prezzi per determinare il grado di variazione del prezzo di un asset. La volatilità realizzata aiuta gli investitori a valutare il rischio associato a un particolare investimento ed è comunemente utilizzata nei modelli finanziari e nella gestione del portafoglio.
- abrdn e MSCI novembre 2023.