In questo panorama macroeconomico viene in mente il vecchio detto cinese "possa tu vivere in tempi interessanti". In effetti, non ricordo un contesto di mercato in grado di offrire una gamma così ampia di potenziali esiti come quella che osserviamo ora.

Inflazione, crescente instabilità geopolitica, economia globale in rallentamento, liquidità ridotta nei mercati dei capitali, de-globalizzazione, preoccupazioni riguardo al futuro delle Big Tech, una pandemia globale ancora persistente e prospettive politiche USA incerte: tutto ciò lascia gli investitori nell'indecisione.

Data questa brusca svolta nelle condizioni di mercato, dopo un decennio di prevedibilità e basso rischio, gli investitori si stanno chiedendo dove volgere lo sguardo per trovare rendimenti.

Eppure, in questo ambiente impegnativo, gli hedge fund si sono dimostrati strumenti resilienti e utili per alleviare i rischi del portafoglio. Molte strategie hedge hanno superato con successo periodi di declino del mercato e hanno tratto vantaggio da volatilità e divergenza del mercato.

La natura globale del picco dell'inflazione, della pandemia da Covid e degli effetti della guerra in Ucraina ha fatto sì che praticamente tutte le asset class siano state impattate nel corso del 2022. Sia il prezzo assoluto dei titoli che i rapporti tra di essi hanno determinato anomalie di prezzo da cui gli hedge fund possono trarre vantaggio.

Ecco il nostro outlook riguardo alle quattro principali strategie legate agli hedge fund per il 2023:

  1. Macro Le strategie macro investono in diversi indici azionari, indici creditizi, valute, materie prime e tassi d'interesse. Possono investire direzionalmente in tali marcati (scommettendo sul loro aumento o calo) nonché sulla base del valore relativo (un'asset class rispetto a un'altra).

    Riteniamo che questa strategia sia nella posizione migliore per approfittare dell'attuale clima di trading. Sebbene la politica monetaria delle banche centrali abbia iniziato a mettersi in pari con l'inflazione (e alle previsioni future sull'inflazione), la strada da percorrere rimane incerta, mantenendo probabilmente elevate le opportunità di macro-trading.

    Quando le banche centrali applicano politiche restrittive, e le preoccupazioni sulle prospettive dei fondamentali macroeconomici restano importanti, le strategie macro hanno un gran numero di strumenti nella "cassetta degli attrezzi" per capitalizzare sulla risposta del mercato.

  2. Strategie event driven Queste strategie cercano di sfruttare gli sviluppi aziendali, quali spin-off, fusioni o altri eventi aziendali. Riteniamo che il cosiddetto arbitraggio su fusioni, per cui gli investitori acquistano i titoli di un'azienda target e contemporaneamente vendono quelli dell'azienda acquirente, possano fornire rendimenti aggiustati per il rischio allettanti nel contesto attuale.

    Gli aumenti dei tassi d'interesse e un panorama normativo complesso hanno creato spread di negoziazione più ampi (maggiore potenziale di rendimento) nelle operazioni aziendali ancora in corso.

    Detto questo, vi è un'asticella più alta da superare per ogni nuova attività aziendale, con la fiducia dei CEO che ora langue a livelli mai visti dalla crisi finanziaria globale del 2007-08. Per di più, il flusso limitato di nuove operazioni incrementa il rischio di reinvestimento.

    Ma quando la volatilità scenderà, anche di poco, vi sarà una notevole domanda di nuove transazioni. Altrove si prevede un aumento delle iniziative da parte degli investitori attivi, poiché un numero maggiore di aziende negozia con valutazioni errate. Oggi è più probabile che le aziende vengano valutate in modo errato rispetto al loro valore intrinseco, attirando interesse.

  3. Credito Le obbligazioni corporate sono destinate a diventare un'asset class sempre più allettante, non solo sulla base del total return, ma anche per quanto riguarda prodotti in sofferenza e strutturati, nel contesto del ciclo di aumento dei tassi d'interesse, destinato a terminare nel primo trimestre del 2023.

    Tassi d'interesse significativamente elevati e spread creditizi più ampi – cioè il rendimento aggiuntivo sul tasso risk-free – negli ultimi anni hanno creato problemi di rischio creditizio remoto, con alti rendimenti a cifra singola e scadenze a breve termine.

    Inoltre, è probabile che un periodo sostenuto di tassi elevati rallenti l'economia globale e presenti maggiori opportunità di default e opportunità di ristrutturazione. Durante periodi recenti di alta volatilità, spesso gli investitori si sono comportati in modo irrazionale, creando inefficienze tra gli asset e negli asset all'interno di una struttura di capitale sociale.

    Ciò avvantaggia le strategie che puntano a opportunità di valore relativo o arbitraggio (sfruttando le differenze di prezzo nei diversi mercati).

    Infine, è probabile che il credito strutturato beneficerà di dinamiche tecniche favorevoli con un minore sostegno ai prezzi da parte della Federal Reserve e dei bilanci bancari nel prossimo futuro.

  4. Copertura azionaria L'outlook sulle azioni globali è altamente incerto. Il tracking di un indice azionario è quasi certamente destinato a non produrre i rendimenti dati per scontati dagli investitori nei tempi di condizioni finanziarie rilassate seguiti alla crisi finanziaria globale.

    Detto questo, l'opportunità di battere l'indice, generando alfa, appare sempre più allettante. Ad esempio, la strategia short alpha, che prevede la vendita di titoli sopravvalutati, si è rivelata generalmente molto redditizia.

    Il pessimismo degli investitori ha acuito lo scetticismo del mercato in relazione alla solidità degli utili aziendali e alle prospettive di crescita. I prezzi delle azioni hanno registrato un aumento indiscriminato.

    Ma mentre il quadro economico si rischiara, il mercato diventa più attento agli utili e alle prospettive delle singole aziende, creando un ambiente ideale per la selezione bottom-up dei titoli.

    Sul lato long alpha (acquisto di titoli sottovalutati), sebbene non si preveda una forte accelerazione del mercato, le valutazioni azionarie sono scese in molti settori, con i settori growth, in particolare, che registrano un forte deprezzamento delle azioni.

    Guardando avanti, i movimenti di valutazioni e prezzi dei titoli dipenderanno sempre più dagli utili aziendali. In altre parole, saranno più legati a ogni specifica situazione.

Considerazioni finali

Per cercare di conseguire i rendimenti desiderati, gli investitori devono diversificare le proprie partecipazioni tradizionali e identificare fonti di rendimento alternative per far fronte a un clima economico incerto. Quanto maggiore è l'inflazione, tanto meno ci si attende nel breve termine un'inversione del contesto di lenta crescita. Un decennio di politiche monetarie espansive con ampia stampa di valuta richiede tempo per dipanarsi.

A fronte di tale contesto, siamo positivi riguardo a ciò che le strategie hedge possono offrire e abbiamo identificato delle nicchie di opportunità per la maggior parte delle strategie a cui puntiamo. Chi investe in hedge fund può accedere ad asset class diversificate, sia lunghe che corte, e si trova in una posizione privilegiata per capitalizzare sulle opportunità d'investimento che si presenteranno nel 2023 e oltre.

Detto questo, come sottolineato in precedenza, le diverse strategie d'investimento sono mosse da differenti driver fondamentali e quindi non tutte le strategie hedge presentano le stesse caratteristiche sottostanti di rischio e rendimento. Sebbene il panorama generale legato a queste strategie ci trovi positivi, gli investitori devono essere consapevoli dei rischi e devono considerare i differenti ruoli d'investimento svolti dalle strategie all'interno del più ampio contesto delle decisioni di allocazione degli asset.

Gli investimenti alternativi comportano rischi specifici che possono essere maggiori di quelli associati agli investimenti tradizionali, non sono idonei per tutte le tipologie di clienti e sono destinati a investitori esperti e sofisticati che soddisfano requisiti di copertura specifici e sono disposti a sostenere gli elevanti rischi economici dell’investimento. Gli investimenti di questo tipo possono ricorrere a pratiche di investimento speculativo, comportare un ulteriore rischio di perdita, inclusa la possibilità di una perdita parziale o totale del capitale investito, a causa della natura e della volatilità degli investimenti sottostanti e sono generalmente considerati illiquidi a causa delle procedure di riacquisto restrittive. Tali investimenti possono inoltre comportare diversi requisiti normativi e di reporting, strutture fiscali complesse e ritardi nella distribuzione di importanti informazioni fiscali.