Più di qualunque altra regione al mondo, l’Asia emergente ha le giuste caratteristiche per realizzare una sovraperformance economica da qui fino al 2050 e oltre. Robert Gilhooly, Senior Economist di abrdn, illustra le cinque ragioni per cui il futuro dell’Asia appare particolarmente positivo.

1. Entro il 2050, quattro delle sette maggiori economie mondiali saranno in Asia…

È ampiamente condiviso che la Cina sia destinata a superare gli Stati Uniti per diventare la principale economia mondiale. In base alle nostre previsioni, questo avverrà intorno al 2035. Ma anche l’India sta scalando le classifiche e potrebbe addirittura arrivare al quarto posto entro la prima parte degli anni 2030, mentre le nostre proiezioni indicano che l’Indonesia sarà la settima economia mondiale verso il 2045.

Considerando che il Giappone detiene la quinta posizione, appare chiaro che l’Asia dominerà l’economia globale nella seconda metà del secolo. 

Anche per quanto riguarda la cosiddetta Asia in via di sviluppo, la nostra analisi è positiva e vede Filippine, Pakistan, Bangladesh e Vietnam pronti a classificarsi entro le prime 25 economie globali.

Figura 1: L’Asia emergente dominerà il panorama economico globale

Classifica delle prime 10 economie globali

Fonte: abrdn, Haver (marzo 2023).

Le previsioni riportate sono solo a scopo illustrativo e non riflettono la performance potenziale. Le previsioni non sono garantite e gli eventi o i risultati effettivi possono differire notevolmente.

2. …ed entro il 2050 l’Asia emergente potrebbe rappresentare il 58% della crescita globale

La crescita globale è destinata a rallentare, passando da un tasso annuo del 2,5% circa all’1,5% entro il 2050 – in parte a causa del calo demografico nelle principali economie.

Anche in tale contesto, la nostra analisi mostra che l’Asia dovrebbe comunque essere in grado di realizzare una sovraperformance grazie a un contesto demografico più favorevole (come illustreremo di seguito) e alla possibilità per le sue economie di realizzare il catching-up con le controparti più sviluppate. Questo perché:

  • I livelli di reddito sono ancora relativamente bassi in molti paesi asiatici

  • C’è ampio margine per la classe lavoratrice di passare dal settore agricolo a settori più produttivi come quello manifatturiero e dei servizi
  • Molte aziende asiatiche non hanno ancora messo a frutto le tecnologie e i processi leader di settore per incrementare la produttività.
Con il rafforzamento delle rispettive economie, la Cina e i paesi dell’Asia emergente potrebbero rappresentare circa il 58% della crescita globale entro il 2050. E l’intera Asia potrebbe contribuire per quasi metà (46%) dell’economia globale, rispetto al 35% di oggi.

3. Gran parte dell’Asia emergente beneficia ancora di un dividendo demografico

Per diversi mercati asiatici, un grande punto di forza a livello economico è il contesto demografico più favorevole, con popolazioni in età lavorativa proporzionalmente più ampie in un’epoca in cui molti mercati occidentali si trovano a fare i conti con un rapido invecchiamento della popolazione.

(Fonte: McKinsey & Company – 2020)

In alcuni paesi asiatici il tasso di crescita della popolazione è ancora impressionante: India e Indonesia dovrebbero registrare un incremento della popolazione pari rispettivamente a 253 milioni e 42 milioni entro il 2050. In altri mercati asiatici, la crescita della popolazione è meno d’aiuto e i profili demografici sono più deboli, ma altri fattori intervengono a bilanciare la situazione. Nello specifico:

  • I tassi di dipendenza sono destinati a migliorare in termini di rapporto tra lavoratori e non lavoratori.
    È il caso soprattutto di India, Indonesia e Malesia. 
  • La qualità della forza lavoro può ampiamente migliorare.

    Il livello di istruzione e le competenze professionali nell’Asia in via di sviluppo hanno margine per raggiungere i mercati sviluppati (cfr. Figura 2). E questo bilancerà la situazione nei paesi caratterizzati da un rapido invecchiamento della popolazione, quali Cina e Thailandia.

Figura 2: L’Asia emergente può chiudere il gap economico migliorando la qualità della forza lavoro

% popolazione istruita

Fonte: abrdn, Haver, Banca Mondiale (marzo 2023).

4. Con l’aumento dei consumi, l’Asia sarà il motore di crescita

Nel breve periodo, il predominio dell’Asia nel settore manifatturiero globale è sicuramente destinato a proseguire. Anche considerando le pressioni di reshoring della forza lavoro nei mercati sviluppati, le catene di approvvigionamento sono troppo collegate tra loro per potersi modificare rapidamente.

(Fonte: Kharas, Brookings – 2017)

Tuttavia, con la crescita dell’urbanizzazione e l’aumento del reddito personale, l’Asia è destinata a divenire il principale consumatore dei beni e dei servizi che lei stessa e il resto del mondo produrranno.

Il mercato dei consumi cinese ha già un’entità pari al 50% di quello statunitense ed entro il 2050 potrebbe superarlo quasi del 10% arrivando a valere USD 25.000 miliardi (cfr. Figura 3).

Molto dipenderà dal passaggio della Cina da un modello di crescita basato sugli investimenti a un modello trainato dai consumi. Anche se la svolta sarà graduale, stimiamo che la Cina sarà comunque il principale driver dei consumi globali entro l’inizio degli anni 2040.

Anche il mercato dei consumi dell’India dovrebbe crescere di quattro volte nei prossimi 30 anni e quello dell’Asia emergente è destinato a raddoppiare. In confronto, nello stesso periodo, i consumi dell’Eurozona cresceranno solamente del 18%.

Figura 3: La crescita dell’Asia si orienta verso il consumatore

Consumi in miliardi di dollari

Fonte: abrdn, Haver (marzo 2023).

Le previsioni riportate sono solo a scopo illustrativo e non riflettono la performance potenziale. Le previsioni non sono garantite e gli eventi o i risultati effettivi possono differire notevolmente.

Figura 4: Il consumatore asiatico: come cambia il modo di spendere

5. L’urbanizzazione trainerà la domanda di infrastrutture

Con il suo rapido sviluppo economico e una popolazione spesso ancora in crescita, l’Asia necessita di trasporti, alloggi e altri edifici, nonché di maggiori infrastrutture per i servizi pubblici. Questa domanda di infrastrutture trainerà la spesa in conto capitale e l’attività economica.

(Fonte: abrdn, Haver – marzo 2023)

I tassi di urbanizzazione sono un buon indicatore per valutare la possibile entità della domanda infrastrutturale accumulata. La Figura 5 mostra che i paesi meno sviluppati, specialmente in Asia, hanno un tasso di urbanizzazione pari solo al 40-60%. La crescente urbanizzazione dovrebbe stimolare l’attività edile e far crescere al contempo il PIL – anche nei mercati asiatici dove i fattori demografici sono meno favorevoli.

I nostri calcoli indicano infatti che l’Asia attirerà la metà di tutti gli investimenti globali da qui al 2050, arrivando potenzialmente a USD 390.000 miliardi (2015, in USD).

Figura 5: La spesa in conto capitale aumenterà di pari passo con l’urbanizzazione dell’Asia

Urbanizzazione in % vs gdp procapite

Fonte: abrdn, Haver, Banca Mondiale (marzo 2021).

E per quanto riguarda i prezzi degli asset asiatici?

La possibilità che le economie asiatiche emergenti realizzino effettivamente la sovraperformance attesa dipende ovviamente da una moltitudine di fattori, tra cui la solidità delle istituzioni governative e la capacità di affrontare le pressioni politiche, gli squilibri economici e altri rischi macroeconomici.

La buona notizia è che queste incertezze sono già nei prezzi – come riflettono gli sconti impliciti negli asset dei mercati emergenti rispetto a quelli dei mercati sviluppati (cfr. Figura 6). Con il rapporto prezzo-utili attesi in tendenziale ribasso rispetto alla media trentennale, il valore offerto da questi mercati, considerando i driver solidi e positivi che abbiamo citato, è sotto gli occhi di tutti.

Figura 6: Gli asset dei mercati emergenti scambiano ancora sotto la media di lungo periodo

(Fonte: abrdn, Haver – marzo 2023)

In breve – tutte le ragioni per una sovraperformance dell’Asia

In qualunque paese o regione, la crescita economica a lungo termine richiede tre fattori: una forza lavoro sempre più specializzata, investimenti in infrastrutture, attrezzature e tecnologia, e il miglioramento della produttività.

L’Asia emergente ha le giuste basi per una crescita a lungo termine

I mercati emergenti dell’Asia – dalla Cina all’India, dall’Indonesia al Vietnam – soddisfano tutti e tre questi requisiti essenziali.

Nell’intera regione siamo in grado di vedere i driver strutturali che consentiranno una crescita economica più solida rispetto ai mercati sviluppati e agli altri mercati emergenti.

Il secolo asiatico è appena cominciato.

Informazioni importanti

Riservato agli investitori professionali.

Eventuali dati contenuti nel presente documento attribuiti a terzi ("Dati di terzi") sono di proprietà di uno o più fornitori terzi (il "Proprietario") e sono forniti in licenza d'uso da abrdn**. I Dati di terzi non possono essere copiati né distribuiti. I Dati di terzi sono forniti allo stato di fatto ("così come sono") e non sono garantiti in termini di accuratezza, completezza o tempestività. Nella misura consentita dal diritto applicabile, né il Proprietario, né abrdn** né qualsiasi altro soggetto terzo (compreso qualsiasi soggetto terzo coinvolto nella fornitura e/o nella compilazione di Dati di terzi) si assume alcuna responsabilità per i Dati di terzi o per qualsiasi uso degli stessi. Né il Proprietario né qualsiasi altro soggetto terzo sponsorizza, avalla o promuove qualsiasi fondo o prodotto al quale si riferiscono i Dati di terzi. **abrdn indica l'entità di volta in volta rilevante appartenente al gruppo abrdn, composto da abrdn plc e dalle sue imprese controllate, sussidiarie e consociate (dirette o indirette).

Le informazioni contenute nel presente documento sono da intendersi esclusivamente di interesse generale e non costituiscono consulenza legale o fiscale. abrdn non garantiscono l’accuratezza, l’adeguatezza o la completezza delle informazioni e dei materiali contenuti nel presente documento e declinano espressamente ogni responsabilità per errori od omissioni in tali informazioni e materiali. abrdn si riserva il diritto di apportare modifiche e correzioni ai pareri espressi nel presente documento, in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.

Alcune delle informazioni di cui al presente documento possono contenere proiezioni o altre dichiarazioni previsionali riguardanti eventi futuri o i futuri risultati finanziari di paesi, mercati o società. Tali dichiarazioni non costituiscono che previsioni; gli avvenimenti e i risultati effettivi possono divergere significativamente. Il lettore è tenuto ad elaborare una valutazione personale sulla rilevanza, sull’accuratezza e sull’adeguatezza delle informazioni contenute nel presente documento e ad effettuare ogni ulteriore ricerca indipendente che potrà ritenere necessaria o adeguata ai fini di tale valutazione.

Ogni parere o valutazione contenuta nel presente documento ha natura generale e non va considerata dal lettore quale consulenza. abrdn, così come ogni suo agente non ha prestato alcun riguardo, né ha effettuato a titolo individuale o collettivo alcuna ricerca in relazione agli obiettivi di investimento, alla situazione finanziaria e alle esigenze specifiche del lettore, di una data persona o di un dato gruppo di persone. Di conseguenza, non si rilascia alcuna garanzia e non si accetta alcuna responsabilità per eventuali perdite risultanti, direttamente o indirettamente, dal comportamento del lettore e di qualsivoglia persona o gruppo di persone a seguito di informazioni, opinioni o valutazioni contenute nel presente documento.

Il presente contenuto è una comunicazione di marketing. Il gruppo abrdn comprende abrdn plc e le relative controllate

Pubblicato da abrdn Investment Management Limited, registrata in Scozia (SC123321) al seguente indirizzo: 1 George Street, Edimburgo EH2 2LL nonché autorizzata e regolamentata nel Regno Unito dalla Financial Conduct Authority. Se non altrimenti indicato, questo contenuto fa esclusivamente riferimento alle opinioni del mercato, alle analisi e alle capacità di investimento dell'entità suindicata alla data di pubblicazione. Pubblicato da abrdn Investments Ireland Limited. Società costituita nella Repubblica d’Irlanda (n° Società 621721) presso 2-4 Merrion Row, Dublino D02 WP23. Regolamentata dalla Central Bank of Ireland.

 

2639125