Cresce la volontà degli investitori di cambiare le allocazioni di portafoglio in ottica sostenibile. Per alcuni si tratta di mitigare i rischi finanziari associati al cambiamento climatico, per altri è una necessità di allineare gli obiettivi finanziari con obiettivi di sostenibilità collettivi.

In ASI abbiamo sempre cercato di rispondere alle richieste degli investitori in tema di sostenibilità. Abbiamo analizzato come la transizione verso l'azzeramento delle emissioni possa influire sui rendimenti a lungo termine dei portafogli, abbiamo sviluppato degli strumenti all'avanguardia per la creare diversi scenari e stimare l'effetto del cambiamento climatico sui rendimenti finanziari. Siamo stati in grado di esaminare la transizione climatica sia nelle asset class tradizionali che nelle strategie innovative come quelle che replicano gli indici climate-aligned e i prodotti basati su soluzioni climatiche.

Impatto finanziario della transizione climatica

Nonostante gli sforzi, il mondo non è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo dell'Accordo di Parigi, ossia tenere l'innalzamento della temperatura "al di sotto dei 2 °C", ma sta iniziando a muoversi nella giusta direzione. Politiche governative più solide e miglioramenti nelle tecnologie per basse emissioni di carbonio consentiranno un cambiamento su larga scala in diversi importanti settori tra cui energia, trasporti, industria pesante, estrazione mineraria, immobiliare, infrastrutture, agricoltura e foreste.

I Grafici 1 e 2 mostrano scenari di base per la crescita dei veicoli elettrici e quella dell'energia solare ed eolica nel prossimo decennio.

Fonte: BNEF – scenario centrale, 2020

Grafico 1: Vendite di veicoli elettrici per regione

Grafico 2: Generazione di elettricità per fonte

Le previsioni si traducono in tassi di crescita degli utili molto elevati per le società che operano nella produzione di energia rinnovabile . Secondo le stime degli analisti, gli utili aggregati di queste società passeranno dagli attuali 50 miliardi di dollari circa a 1.000 miliardi entro il 2050.2 Al contrario, la domanda di carbone e, in futuro, di petrolio e gas inizierà a diminuire, pertanto in questi settori prevediamo una crescita sarà bassa o addirittura negativa.

Per una puntuale analisi dell'asset allocation, il nostro modello si basa sui flussi di cassa attualizzati per prevedere i rendimenti azionari a lungo termine. In tale modello, i rendimenti degli investimenti a lungo termine sono molto sensibili ai tassi di crescita. Nella più semplice equazione di attualizzazione3. più alto è il tasso di crescita, più elevato è il valore della società, pertanto se i leader della transizione climatica presenteranno i tassi di crescita indicati nei Grafici 1 e 2, allora avranno valutazioni elevate.

La crescita elevata è ancora più preziosa nell'attuale contesto economico, perché è più difficile da trovare. Inoltre, la componente priva di rischio dei tassi di attualizzazione è estremamente bassa. Nell'equazione di attualizzazione standard viene utilizzato il tasso privo di rischio. La valutazione è inversamente proporzionale ai tassi d'interesse, quindi più bassi sono i tassi, più alta è la valutazione. La combinazione di bassi tassi di interesse e alti tassi di crescita giustifica prezzi elevati (cfr. Tabella 1).

Tabella 1: I tassi d'interesse e i tassi di crescita determinano il fair value di un asset

Fonte: Aberdeen Standard Investments, dic 2020

Le valutazioni "verdi" elevate dipendono dallo scenario

È probabile che i ritmi di crescita aumentino per le energie rinnovabili e i veicoli elettrici. Se i governi dovessero fare marcia indietro rispetto alle loro ambizioni dichiarate in materia di clima, la crescita sarà notevolmente più bassa.

Allo stesso modo, i tassi di interesse potrebbero non rimanere ai livelli storicamente bassi di oggi, ad esempio, potrebbero aumentare in un contesto macroeconomico più inflazionistico. Ciò ridurrebbe le valutazioni eque, in particolare quelle dei titoli a elevata crescita.

Per far fronte a questa incertezza, riteniamo che sia importante valutare l'effetto sui rendimenti di una serie di scenari climatici diversi. Inoltre, le ipotesi di rendimento devono essere regolarmente ritestate con il mutare dei prezzi di mercato e delle politiche climatiche. È ciò che cercano di fare i nostri strumenti climatici.

Abbiamo collaborato con Vivid Economics, uno dei principali fornitori di modelli di scenari climatici economici, per costruire diversi scenari climatici. Questi ci permettono di stimare l'impatto di una serie di percorsi politici e tecnologici sulla crescita degli utili societari. Il modello ci aiuta inoltre a valutare le corrispondenti implicazioni di rendimento e di valutazione per diversi settori e indici azionari regionali.

Utilizzando questi strumenti di modellizzazione, abbiamo generato 14 diversi scenari climatici che illustrano i vari risultati dei cambiamenti climatici in termini di temperatura. Questi vanno da +1,5 °C sopra i livelli del XIX secolo nell'ambito delle politiche climatiche più ambiziose a oltre +3 °C qualora i governi dovessero rinnegare i loro impegni in materia di clima. I modelli degli scenari climatici ci forniscono una distribuzione dei potenziali esiti di crescita degli utili e di valutazione per le singole società e gli indici aggregati.

Abbiamo assegnato una probabilità per ogni scenario in seguito a discussioni con esperti climatici esterni e team interni. Questo ci consente di generare rendimenti "attesi" medi ponderati per la probabilità che si verifichi.

In alcuni settori (ad es. finanziario, sanitario, comunicazione) la transizione climatica ha un impatto limitato sulle valutazioni. Per il settore energetico (petrolio e gas) l'impatto è invece molto più pronunciato e prevalentemente negativo, mentre per gli industriali è prevalentemente positivo poiché il settore è composto da molte aziende che beneficeranno della crescita delle nuove tecnologie (ad es. turbine eoliche, pannelli solari, batterie, motori elettrici). Nei servizi di pubblica utilità e nei materiali ci sono sia vincitori che vinti: le società di estrazione di carbone e quelle che generano energia dal carbone perdono, mentre le società che estraggono rame e litio e quelle che generano energie dalle rinnovabili vincono.

È importante sottolineare come questi scenari siano a lungo termine. Nel breve periodo la performance di questi settori può differire, ad esempio i titoli legati al petrolio spesso offrono ottimi risultati nella fase di recupero dopo una recessione, ma sono in difficoltà quando la domanda dei loro prodotti inizia a diminuire.

Rendimenti attesi

Nel complesso, a livello di indice azionario aggregato, i vincitori e i vinti si annullano a vicenda, pertanto l'effetto netto è estremamente ridotto, il che significa che, nel prevedere i rendimenti attesi per gli indici azionari standard, l'impatto del nostro scenario climatico medio è molto limitato. Alcune regioni (come Europa e Giappone) contano più vincitori che vinti, quindi potrebbero sovraperformare, altre (come i mercati emergenti) hanno invece più vinti che vincitori, ma le differenze sono statisticamente irrilevanti poiché aggiungono o tolgono solo 10-30 punti base all'anno. Le implicazioni di rendimento sono molto più diversificate per i singoli settori e titoli, il che crea opportunità per gli investitori attivi, oltre a offrire opportunità agli investitori disposti a effettuare allocazioni strategiche su portafogli tematici focalizzati sulla risoluzione dei problemi climatici.

Revisione del fair value

Quella da noi offerta è solo un'istantanea view in un determinato momento e basata su scenari in evoluzione. Possiamo monitorare la situazione e adeguare di conseguenza le nostre analisi.

Con il tempo potrebbe emergere una "bolla verde", in cui i prezzi di mercato saliranno al di sopra delle valutazioni, giustificati da una crescita elevata e da bassi tassi di interesse. Le bolle offrono rendimenti elevati ai primi investitori, ma coloro che acquistano in prossimità del picco rimangono delusi. Gli scenari climatici ci consentono quindi di valutare regolarmente l'entità delle opportunità di investimento e di modificare in modo appropriato la nostra asset allocation strategica.
  1. IIGCC Net Zero Investment Framework 2020.
  2. Riferimento UBS
  3. P = D/(r-g) dove P è il prezzo di fair value, D è il dividendo nell'anno 1, r è il tasso di attualizzazione (composto dal tasso di interesse privo di rischio e dal premio per il rischio azionario) e g è il tasso di crescita degli utili. I bassi tassi di rischio e l'elevata crescita degli utili giustificano valutazioni elevate.