Analisi di mercato

A dicembre 2022, il debito dei mercati emergenti (EM) in valuta forte1 ha reso il +0,33%, mentre quello in valuta locale2 ha reso il +2,16%. Nell'intero 2022, il debito EM in valuta forte ha reso -17,78%, mentre quello in valuta locale ha reso -11,69%.

Nel debito dei mercati emergenti in valuta forte vi è stato un impatto negativo dovuto ai rendimenti dei Treasuries USA, con il rendimento dei Treasuries a 10 anni salito di 27 punti base (pb) nel mese fino al 3,8%. Tuttavia, gli spread si sono mossi in una direzione più favorevole, con una stretta di 15 pb nel corso di dicembre. Unito a un consistente reddito derivante dalle cedole, il total return per il mese è rimasto positivo. Nel debito in valuta locale, il principale driver positivo di dicembre è stato il mercato valutario, poiché le valute dei mercati emergenti hanno tratto vantaggio dalla debolezza del dollaro USA nel periodo.

Outlook

La forte crescita del debito dei mercati emergenti verso la fine del 2022 ha ridotto parte del valore osservato in determinate aree del mercato, tuttavia restiamo cautamente ottimisti sull'asset class nel suo complesso. La riapertura della Cina e le speranze che la Federal Reserve possa gestire un soft landing sono le motivazioni chiave che hanno portato a un miglioramento del sentiment e delle performance dei risk asset sul finire dell'anno passato. Se i dati sull'inflazione USA continueranno a scendere al di sotto del consenso, è probabile che ciò porterà a scontare ulteriormente gli aumenti dei tassi e a fornire quindi un impulso alle valute dei mercati emergenti, poiché la forza del dollaro fondata sui differenziali dei tassi d'interesse dovrebbe perdere ulteriore spinta.

In senso meno positivo, è probabile che, dati i bassi livelli di emissioni primarie nel 2022, inizieremo a vedere una maggiore attività del mercato primario a partire dai primi mesi del 2023, il che fornisce un outlook sull'offerta negativo. Tuttavia, nonostante l'avversità tecnica del probabile aumento delle emissioni primarie, i mercati emergenti rimangono sottopesati per gli investitori globali, il che dovrebbe fornire un certo supporto all'asset class man mano che il sentiment migliora e i flussi ritornano.

Con il picco globale dei prezzi di alimenti ed energia, riteniamo che nel 2023 l'inflazione rallenterà e osserviamo che le banche centrali di alcuni mercati emergenti hanno iniziato a fermare i propri cicli di inasprimento dei tassi. Brasile e Cile stanno aprendo la strada a tale riguardo.

Note

1 Come misurato dal JP Morgan EMBI Global Diversified Index

2 Come misurato dal JP Morgan GBI-EM Global Diversified Index (senza copertura in USD)