In breve

Punti chiave

  • È probabile che l'attenzione degli investitori si sposti ulteriormente verso le prospettive di crescita globale.
  • Una maggiore dispersione nei mercati azionari indica la necessità di essere selettivi.
  • Valutazioni azionarie ragionevoli, in particolare lontano dai mercati statunitensi.
  • La pubblicazione degli utili sarà probabilmente fondamentale per i mercati azionari il prossimo anno.
  • Gli investitori dovrebbero concentrarsi su società di qualità che offrono resilienza e una crescita più sostenibile.

Guardando al 2024, il contesto macroeconomico globale è potenzialmente più impegnativo per gli investitori azionari. L'incertezza sull'inflazione, il picco dei tassi d'interesse e il rallentamento dei tassi di crescita economica rappresentano venti contrari per gli utili societari del prossimo anno.

Pensiamo che l'attenzione alla qualità fornisca il mezzo migliore per orientarsi in questo contesto. La storia dimostra che le società con capacità di fissazione dei prezzi, bilanci solidi, vantaggi competitivi duraturi e utili meno ciclici sono in una posizione migliore per soddisfare le aspettative rispetto al mercato in generale.

Inoltre, la capacità delle imprese di qualità di dimostrare una maggiore resilienza e di fare meglio in una serie di scenari economici le rende attraenti in tempi incerti, nel breve e nel lungo termine.

Le prime fasi del nuovo regime

L'inflazione in molti paesi sviluppati ed emergenti è inferiore a quella dell'inizio di quest'anno, anche se non è tornata a livelli tali da consentire ai banchieri centrali di cantare vittoria nella loro lotta all'inflazione.

Di conseguenza, i tassi d'interesse privi di rischio in molte delle principali economie sono molto lontani dal "mondo dei tassi bassi" che ha caratterizzato i 15 anni trascorsi dalla crisi finanziaria globale. Detto questo, gli investitori si aspettano tagli dei tassi di interesse nel corso del 2024.

La transizione per arrivare a questo punto non è stata semplice. La volatilità dei mercati finanziari, le pronunciate rotazioni di stile di investimento e un flusso di correnti macroeconomiche incrociate hanno caratterizzato gli ultimi due anni.

Inoltre, ci sono sfide a lungo termine – la crisi climatica, la rivalità geopolitica e le preoccupazioni demografiche – che offuscano anche le prospettive per gli investitori.

L'anno prossimo potremmo assistere a scenari molto diversi: dalla recessione da un lato, all'inflazione sotto controllo e alla ripresa della normale attività dall'altro.

Alla luce di questa gamma di scenari, riteniamo che l'attenzione degli investitori dovrebbe concentrarsi sui fondamentali societari, premiando le società che ottengono risultati e punendo quelle che deludono. Pertanto, la selezione dei titoli sarà la chiave del successo.

Cosa ci aspetta?

Tra i principali scenari economici, è il contesto di indebolimento della crescita globale e di riduzione dell'inflazione che, a nostro avviso, diventerà il focus principale per gli investitori nei prossimi mesi.

Sia che assistiamo a una continua resilienza economica degli Stati Uniti o a un periodo di contrazione economica (l'opinione più consensuale), il risultato influenzerà fortemente il sentiment degli investitori che è stato avverso al rischio per gran parte di quest'anno, al di là della performance di una manciata di titoli tecnologici statunitensi.

Mentre in precedenza abbiamo osservato un maggiore allineamento globale, in futuro vediamo un mondo meno sincronizzato con una maggiore dispersione regionale in termini di crescita economica, traiettorie politiche e leadership settoriale.

Identificare le opportunità...

L'anno prossimo i mercati azionari regionali partiranno da diversi punti di partenza (si veda il grafico 1), con i mercati statunitensi, comprese ed escluse le grandi società tecnologiche, con un netto premio di valutazione rispetto agli altri.

Grafico 1: La diversità nella valutazione delle azioni suggerisce che potrebbe essere utile guardare al di fuori degli Stati Uniti

Fonte: Factset, Goldman Sachs Global Investment Research, novembre 2023.

La deludente ripresa della Cina ha pesato sui mercati emergenti. Guardando al futuro, tuttavia, c'è margine per essere selettivamente ottimisti a livello di azioni.

Ciò è rafforzato dall'opportunità di un sostegno politico per stabilizzare gradualmente il settore immobiliare cinese e rafforzare la fiducia dei consumatori. Inoltre, le valutazioni interessanti rispetto ad altre regioni forniscono un ragionevole punto di partenza per rendimenti azionari cinesi più forti l'anno prossimo.

Considerando le opzioni dal punto di vista dei mercati emergenti esclusa la Cina, riteniamo che i trend di crescita strutturale in questi mercati siano altrettanto interessanti nel lungo termine, in un contesto evidente di mancanza di correlazione con la Cina.

Il Giappone è un altro mercato che merita l'attenzione degli investitori a causa di un periodo continuato di progressivi cambiamenti strutturali. La recente riforma della corporate governance è stata ben accolta dal mercato ed è probabile che continui a generare valore per gli azionisti. Oltre alla ripresa della spesa delle famiglie, riteniamo che le azioni giapponesi siano ben posizionate per ampliare i guadagni.

... pur tenendo conto dei rischi

Le elevate tensioni geopolitiche non mostrano segni di risoluzione in tempi brevi. Gli shock dei prezzi dell'energia potrebbero materializzarsi, innescando nuove pressioni inflazionistiche e incidendo sugli utili societari.

Nel frattempo, tassi d'interesse più alti più a lungo e una crescita più debole potrebbero intaccare in modo significativo le finanze delle famiglie, delle imprese e dei governi.

Detto questo, per la prima volta da anni, le banche centrali sono in grado di adottare politiche più tradizionali, in caso di eccessivo rallentamento dell'economia (ad esempio, tagliando i tassi).

La nostra opinione è che le banche centrali taglieranno i tassi d'interesse l'anno prossimo. È solo una questione di quando, probabilmente all'inizio del 2024 per i mercati emergenti e successivamente per i mercati sviluppati. Man mano che questo aspetto diventerà più chiaro, probabilmente aumenterà il sentiment degli investitori nei confronti delle azioni e degli asset growth con duration più lunga.

Mercati orientati più all'ottimismo che al pessimismo

Nonostante il potenziale di recessione nel 2024, i mercati azionari stanno attualmente scontando un contesto economico più favorevole per il futuro. Questo solleva alcuni punti da notare.

Le attuali valutazioni azionarie implicano meno spazio per un significativo re-rating nel breve termine. Suggeriscono inoltre un rischio di ribasso maggiore rispetto all'inizio del 2023. Con il mercato che si aspetta una crescita degli utili a due cifre, qualsiasi segnale di debolezza degli utili sarà penalizzato dagli investitori.

Tuttavia, in un'ottica di lungo termine, il quadro delle valutazioni non è né troppo caldo né troppo freddo. Questo perché i coefficienti CAPE delle azioni globali sono ancora a metà del loro range storico. Questi rapporti prezzo/utili corretti per il ciclo esaminano un periodo di 10 anni per appianare le fluttuazioni a breve termine.

I prezzi azionari al centro dell'intervallo CAPE implicano rendimenti annualizzati dell'8% nel prossimo decennio. Si tratta di rendimenti nettamente superiori a quelli dei Treasury USA a 10 anni e in linea con i rendimenti azionari globali medi di cui gli investitori hanno goduto negli ultimi 20 anni.

Nel breve termine, tuttavia, vediamo uno scarso supporto da parte delle valutazioni e gli utili saranno probabilmente il principale motore dei mercati il prossimo anno.

Ecco perché riteniamo che un approccio di qualità all'investimento azionario si rivelerà vincente, dato che un numero relativamente inferiore di società dimostrerà resilienza e profili di crescita più sostenibili in un contesto economico potenzialmente più difficile.

Considerazioni finali

Con la crescita globale che si sta esaurendo, è ragionevole aspettarsi che non tutte le aziende saranno in grado di prosperare l'anno prossimo.

I vincitori di quest'anno non sono necessariamente quelli che guideranno i mercati azionari nel 2024. Ecco perché pensiamo che essere selettivi sia all'ordine del giorno.

Indirizzare il capitale verso aziende di qualità e investire a lungo termine sono i modi migliori per mitigare il rischio azionario e creare un'esposizione a una crescita sostenibile degli utili.